Il valore della maglia
Novembre 17, 2021È Domenica mattina. Ancora sei mezzo addormentato, ma ormai è tardi. Da adesso le cose si fanno serie. Lo spogliatoio, le pareti e le panchine, tutte emanano odori di canfora, creme e bendaggi.
Ogni giocatore ha un suo rituale di preparazione. C’è chi si allaccia le scarpe in un modo, chi deve fasciarsi le cosce, chi deve legarsi i capelli, lenti a contatto, musica, paradenti, avvitare i tacchetti.
A prima vista può sembrare che ogni persona all’interno di quello spogliatoio provenga da realtà diverse. Gli accenti, i modi di fare, i vestiti, le borse sono tutte diverse. Questo caos cessa quando l’accompagnatore entra nello spogliatoio portando in mano quella indistinguibile borsa blu.
Il capitano sa che ora è il suo turno. Il silenzio scende tra gli attaccapanni. Inizia la chiamata. Uno ad uno, i giocatori sono convocati e chiamati per cognome. Risuona il numero della maglia assegnato sotto il rumore degli applausi.
Da quel momento in poi, non sei più l’impiegato, l’operaio, l’imprenditore o lo studente, sei un giocatore del Città di Castello Rugby. Tutte le differenze e le difficoltà ora si appiattiscono.
Sul petto, si portano i valori e le tradizioni di tutte gli altri giocatori che in passato hanno vestito la stessa divisa. I sacrifici, le sconfitte e le vittorie del passato sono tutte impressi dentro il tessuto della maglia.
Il fardello è pesante e le aspettative sono molte. Ma lo staff, i tifosi, gli amici e parenti che ci seguono, riescono a darci il coraggio che serve per affrontare gli avversari più difficili e a rendere il dovuto rispetto a chi ha vestito la maglia nel passato, ed oggi, per un’infinità di ragioni, non può più farlo.
Questo è il valore della nostra maglia.
Forza Castello!